Conglomerati bituminosi

Quando si parla di conglomerati bituminosi si fa riferimento a delle miscele di materiali rocciosi di diversa granulometria (come filler, sabbia, pietrisco) con un legante di tipo bituminoso al fine di ottenere un prodotto idoneo alla pavimentazione di strade, aeroporti e di aree che necessitano di superfici percorribili da automezzi.

Il  conglomerato bituminoso non è altro che l'asfalto che calpestiamo ogni giorno sulle nostre strade e che ci consente di far aderire i pneumatici di auto moto e biciclette in maniera sicura anche in fase di frenata, in condizioni di pioggia o ghiaccio.

Il processo di produzione del conglomerato prevede la miscelazione degli inerti costituiti da materiali lapidei di natura calcarea (carbonati) o silicea (silicati), con opportune quantità di bitume di petrolio, mantenuto fluido a 160 °C.

Tutte le operazioni di trasporto, miscelazione ed essiccazione degli inerti, e di miscelazione inerti/bitume vengono eseguite in impianti chiusi, con filtrazione e recupero delle emissioni particellari.

Una volta miscelato, il conglomerato bituminoso deve essere conservato ad elevatissime temperature, e quindi scaricato direttamente sui mezzi di trasporto che provvederanno a trasportarlo sul luogo della messa in opera.
Una volta trasportato sul luogo, il conglomerato bituminoso viene travasato nella macchina vibrofinitrice, che provvede alla stesa dello stesso sul fondo stradale preventivamente trattato con emulsioni bituminose.
La stesura del conglomerato bituminoso comprende generalmente più strati.

Ciascun strato sulla base dei suoi componenti si divide in:

  1. tout venant;
  2. bynder;
  3. bynder fillerizzato;
  4. tappeto calcareo;
  5. emulsione bituminosa.